Sostenibilità
e ambiente

La calce:
materia naturale, elemento di vita

La calce è vita. E per Fassa Bortolo ancora oggi la produzione di calce rappresenta un importante progetto di investimento, per rendere l'Azienda capace di far fronte all'intero mercato della calce in tutte le sue molteplici applicazioni industriali: siderurgia, edilizia, ecologia, agricoltura, etc.

Per garantire l'eccellenza in ogni suo campo d'impiego, la calce è sottoposta costantemente ai più rigorosi controlli, dalla scrupolosa scelta della parte più pura di materia prima ai costanti monitoraggi lungo tutto il ciclo produttivo della calce, dalla cava fino al cliente finale.

Tutti i nostri forni utilizzano combustibile a biomassa. Questo, unito al metodo di cottura sviluppato dai nostri tecnici, ci rende in grado di produrre una calce sia calcica che dolomitica di elevata purezza e reattività.

Il processo produttivo:
dall'estrazione
al prodotto finale

Nelle nostre cave a cielo aperto utilizziamo esclusivamente tecnologie estrattive all’avanguardia. Così rispettiamo il territorio e l’ambiente, e anche la salute dei lavoratori.

La progettazione di un’attività estrattiva deve tenere in considerazione le esigenze del territorio e garantire la compatibilità ambientale dell’attività stessa in tutte le sue fasi.

Rapporto cave
di Legambiente

Fassa Bortolo è stato selezionato come uno degli esempi di buona pratica di gestione dell’attività estrattiva, dal momento cui in tutti i suoi siti estrattivi realizza le attività necessarie per ottenere il miglior recupero ambientale, studiandole sin dalla fase di progettazione delle cave stesse.

Scarica il "Rapporto Cave 2021"
Best practice:
il caso dell’ex
cava “Gessi”
di Moncalvo (AT)

Tra gli esempi di buone pratiche di gestione dell’attività estrattiva e recupero contestuale delle aree citati da Legambiente, appare l’ex cava “Gessi” di Moncalvo (AT), acquisita nel 2000 da Fassa Bortolo.

La cava, precedentemente a cielo aperto e già sfruttata da altre coltivazioni, è stata oggetto di un importante recupero ambientale. Ad oggi, infatti, l’area appare completamente ridisegnata e mostra una morfologia dolce con una copertura erbacea diffusa ed uniforme su tutta la superficie. A contribuire al processo di recupero vegetazionale, è stata la piantumazione nel 2016 di piante arboree ed arbustive, che hanno reso la vegetazione simile a quella delle colline circostanti.

Le fasi di produzione
della calce

Il ciclo della calce è fondamentale per le numerose applicazioni di questo materiale e ci consente di convertire il calcare, risorsa base estratta dalle cave, in una famiglia di prodotti eterogenei che includono la calce viva, la calce idrata e la sospensione di acqua e calce (latte di calce).

Estrazione della materia prima calcare

La produzione della calce inizia con l'estrazione del calcare da cave e miniere. La calce, infatti, è composta da calcare (o roccia calcarea) costituito da alti livelli di carbonato di calcio e/o magnesio e/o dolomite (carbonato di calcio e magnesio), insieme ad altri minerali.

La maggior parte di calcare utilizzato per la produzione di calce è estratto da cave a cielo aperto, poiché in molte importanti aree di produzione di calce i depositi di calcare si trovano in strati orizzontali o solo leggermente inclinati, solitamente facilmente accessibili.

Vagliatura

Una volta estratto, il calcare viene trasportato fino agli impianti di frantumazione dotati di frantoi a mascelle. Una serie di nastri provvede al trasporto del materiale dal frantoio al vaglio e da questi ai vari punti di stoccaggio.

A seconda delle dimensioni necessarie per le successive lavorazioni, il calcare può essere sottoposto a una seconda vagliatura che ne riduce ulteriormente le dimensioni; la pietra così lavorata avrà una pezzatura da circa 100 mm di diametro a grani delle dimensioni di polvere (< 3 mm di diametro). Dopo una fase di lavaggio della pezzatura specifica, il materiale viene inviato al forno.

Calcinazione

Il processo di produzione della calce consiste nella cottura del carbonato di calcio o carbonato di calcio e magnesio a temperature anche di 1100 °C, in modo da liberare anidride carbonica e ottenere l’ossido derivato secondo la seguente reazione: CaCO3 → CaO + CO2

L’ossido di calcio in uscita dal forno viene generalmente frantumato, macinato e/o separato prima di essere trasferito ai sili di stoccaggio oppure viene trasferito all’impianto di idratazione per ottenere la calce idrata.

Il processo di calcinazione avviene nei forni da calce a doppio tino i quali, semplificando, sono rappresentabili come due cilindri verticali interconnessi dove i gas del forno lasciano il tino di combustione attraversando la carica di materiale e fluiscono attraverso il canale di interconnessione ad altre cariche di roccia calcarea sul secondo tino. Il processo avviene in sequenza ottenendo così un’eccellente efficienza energetica.

Il ciclo della calce:
il fenomeno
della carbonatazione

La carbonatazione è il processo che avviene quando in fase di applicazione della calce questa, esposta all’aria, indurisce e, perdendo acqua, assorbe CO2, andando così a compensare parte della CO2 emessa in fase di produzione.

Da uno studio commissionato al Politecnico di Milano dall’Associazione Europea della Calce, di cui Fassa è membro attivo, è emerso che circa il 33% della CO2 emessa durante la produzione della calce viene catturata tramite carbonatazione durante le varie applicazioni; con l’uso di particolari tecniche, questa percentuale potrebbe raggiungere il 40%.

Dichiarazione EPD

In linea con la green vision aziendale, anche per la calce è stato realizzato uno studio LCA (Life Cycle Assessment) che ha permesso di studiare in modo oggettivo il ciclo di vita dei prodotti, che va dalla fase di produzione delle materie prime, fino all’arrivo al cliente.

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